È possibile proteggersi dalle truffe? Come possono affrontare le conseguenze psicologiche coloro che ne sono stati vittime? Chi può offrire assistenza? Queste e altre domande troveranno risposta in quattro incontri organizzati all’interno della campagna di prevenzione “Truffe…No grazie!”, dedicata agli anziani di età superiore ai 65 anni. Questo progetto è promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Sicurezza Urbana del Comune di Pescara, finanziato dal Ministero dell’Interno e realizzato in collaborazione con l’associazione “Domenico Allegrino” Odv e le Acli provinciali.
Gli incontri, noti come “Quartiere solidale,” sono aperti sia agli anziani che a tutti i cittadini e si terranno in vari luoghi della città tra l’11 e il 15 settembre. Esperti, psicoterapeuti, operatori e volontari delle due associazioni parteciperanno per fornire informazioni, consigli e illustrare i servizi già disponibili, tra cui sportelli di ascolto e un numero verde (800 96223) dedicati a questo problema.
L’obiettivo principale di questa iniziativa è sensibilizzare la comunità su come riconoscere e prevenire le truffe, specialmente nei confronti degli anziani, e offrire supporto a coloro che ne sono stati vittime o sono a rischio. Il Comune di Pescara è fortemente impegnato nel contrasto alle truffe rivolte agli anziani e intende coinvolgere attivamente la popolazione nel processo di prevenzione.
Nel quadro di questo progetto, sono state allestite postazioni informative presso i mercati rionali, dove operatori e volontari distribuiscono materiale antitruffa e offrono informazioni sui servizi disponibili. L’attività ha già coinvolto numerosi anziani che hanno condiviso le proprie esperienze e cercano sostegno per sentirsi più sicuri. Gli sportelli di ascolto sono inoltre aperti in vari punti della città, dove è possibile ricevere consigli antitruffa, condividere esperienze e ricevere assistenza.
Inoltre, è attivo un numero verde (800 96223) dedicato a coloro che hanno subito truffe o tentativi di raggiro, oltre a offrire supporto anche ai familiari. L’informazione è diffusa in varie zone della città anche grazie al contributo delle “Sentinelle di quartiere.”
